Yeah, it's bigger on the inside

Sala Comandi

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  1. miry«
     
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    Non tolsi gli occhi di dosso da mia figlia quando entrò nel Tardis, e a sua volta il mio sorriso non abbandonò mai il mio volto. Entrai piano, salendo, fino ai comandi, guardandola curioso. Come avrebbe reagito? Esattamente come tutti gli altri o mi avrebbe sorpreso? Avrebbe riconosciuto i comandi, sarebbe riuscita a decifrare le coordinate o i codici di Gallifrey?
    Questa era una situazione nuova anche per me. Tutti si meravigliavano della prima cosa che si notava: che era più grande all'interno. E come dargli torto? Chiunque, vedendola da fuori, si chiedeva come facessi a viaggiare in una cabina così piccola. E chiunque, vedendola da dentro, si chiedeva come fosse possibile. E Jenny? Cosa avrebbe pensato, cosa avrebbe detto?
    Mi fermai all'inizio della zona comandi, infilando le mani in tasca, senza proferire parola. Volevo fosse lei a parlare, ad esternare i suoi pensieri, a dirmi che ne pensava della nave.
    Cercai di restare fermo nella mia impazienza quasi infantile nell'attesa di un suo commento, seguendo con lo sguardo qualsiasi suo movimento, anche il più piccolo.


    Edited by miry« - 26/11/2013, 15:25
     
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  2. Jenny;
     
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    g0kp


    La ragazza sembra restare senza fiato dalla meraviglia.
    Gli occhi le diventano ancora più vispi e quasi lucidi, mentre si posano su ogni cosa.
    Entra, girando attorno ai comandi, sfiorando le poltroncine logore e gli schermi...
    Sembrava essere capitata nel paese dei balocchi e ogni piccola luce, ogni piccolo tasto, sembrava un nuovo e meraviglioso giocattolo da scoprire, per lei!
    Il fatto che l'ambiente fosse più grande, all'interno, sembra non toccarla: era come se lo avesse dato intimamente per scontato, come se lo avesse capito, dal momento in cui gli aveva girato attorno.
    Non sapeva spiegarselo, ma non se ne era nemmeno posta il problema.
    Una volta affiancato il padre ai comandi, c'è un'altra cosa che cattura la sua attenzione più di qualunque altro bottone o stranezza collegata al mezzo del Dottore.
    Resta a fissare il flusso al suo centro, come incantata.
    Aggrotta appena la fronte, arricciando il naso, con quel suo musetto dolce e per un attimo quasi smarrito.
    Ma... è viva!
    Si rende conto, volgendosi verso il padre con un sorriso di enorme meraviglia, a chiedergli conferme e spiegazioni a riguardo.
     
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  3. miry«
     
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    Si, avevo pienamente previsto che non avrebbe reagito come tutti gli altri. E nuovamente no, non aveva reagito come mi aspettavo. Il fatto che la cabina fosse molto ma molto più grande all'interno non l'aveva minimamente toccata. Insomma, era impossibile non accorgersene! C'era una sola spiegazione: per lei era normale. Cioè, dentro di lei sentiva fosse una cosa normale. Mi sentii un po' deluso dalla mancanza di quella solita reazione, perchè amavo vedere le espressioni sui volti delle persone quando si accorgevano della più visibile delle meraviglie della mia macchina. Allo stesso tempo, però, mi sentii fiero di lei. Quella sua reazione era l'ennesima prova che era in tutto e per tutto mia figlia.
    Seguii il suo sguardo puntato sul nucleo centrale del Tardis, sorridendo entusiasta a quella affermazione.
    << Oh si, è viva! Ha una mente e una vita propria.>> confermai, annuendo, accarezzando appena il vetro protettivo intorno al nucleo.
    << Questa è il Tardis: tempo e relativa dimensione nello spazio.>> iniziai a spiegarle, spostandomi di un pannello solo per bloccare le porte. << E' una nave spazio-temporale allevata dai Signori del Tempo sul mio pianeta natale, Gallifrey.>> mentre parlavo, presi a girare attorno ai comandi, quasi saltellando. Ah, se c'era una cosa che amavo fare era presentare la mia nave a qualcuno!
    << Con un'antica e semplicemente geniale ingegneria studiata dai Signori del Tempo, questa macchina non è solo più grande all'interno..>> mi bloccai, girando su me stesso e fermandomi quando incrociai lo sguardo di mia figlia. << A dire la verita, l'aggettivo "più grande" è un immenso, gigantesco eufemismo. Questa nave è infinita!>> precisai, rivolgendole un sorriso sempre più grande, per poi riprendere a camminare.
    << Comunque, dicevo: non è solo infinitamente più grande all'interno, ma...>> mi fermai davanti allo schermo, dopo aver fatto i controlli di routine mentre camminavo.
    << ..viaggia attraverso il tempo e lo spazio. Qualsiasi luogo tu voglia visitare, qualsiasi epoca passata o futura tu voglia conoscere, sono tutti qui, a nostra completa disposizione.>> Parlavo gesticolando, come mio solito quando ero molto elettrizzato, indicando i luoghi e i tempi come fossero la mia mano destra e sinistra.
    << Da dove vogliamo iniziare?>> aggiunsi poi quella domanda, senza riuscire a trattenermi. Era più forte di me porla praticamente ogni volta che finivo quel discorso. D'altronde, chi non sarebbe voluto partire immediatamente alla volta di pianeti stupendamente fuori da ogni immaginazione o parti di storia indimenticabili o ancora alla scoperta del futuro?


    Edited by miry« - 6/11/2013, 13:31
     
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  4. Jenny;
     
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    g0kp


    La ragazza sembra non riuscire a capacitarsi appieno della straordinaria e meravigliosa scoperta che aveva fatto, senza nemmeno conoscerne appieno l'origine: lo aveva sentito e basta, profondamente!
    è assolutamente fantastico, papà!
    Esclama, incapace di contenere la gioia e la sorpresa.
    Hai una nave... E lei è viva, è come Compagno, è eccezionale!!
    Continua a ripetere emozionata e felice, scuotendo appena il capo ripetutamente, presa dalla foga e dalla meraviglia, con un sorriso largo e luminoso e gli occhi più vispi e svegli di sempre.
    Poi resta ad ascoltarlo, catturata come una bambina.
    Alle sue parole si guarda intorno e nota, in effetti, facendo capolino da un corridoio, una porta e poi un'altra, ed un'altra ancora!
    Sorride, birichina: non vedeva l'ora di visitarlo tutto, anche se avrebbe dovuto passarci l'intera vita!
    Possiamo viaggiare anche nel tempo? Oh, è meraviglioso, papà!
    Torna innanzi a lui, con il suo entusiasmo sempre più incontenibile.
    E me lo chiedi...? Ovunque!!!
    Esclama poi, quasi saltellando dall'impazienza.
     
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  5. miry«
     
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    Era impossibile non farsi contagiare dalla gioia fanciullesca di mia figlia! Era così bello vedere una "piccola" Signora del Tempo girare meravigliata per il Tardis. Mi ricordava un po' me ai primi tempi. Certo, ci avevano insegnato tutto e quindi io ero già al corrente di come fosse fatta, ma una cosa era studiare, un'altra vederla coi propri occhi e provarla di persona. E fidatevi, era ancora più fantastica di quanto avessi mai potuto immaginare. Lei, coi suoi circuiti e i suoi motori, col suo essere viva e avere una propria mente, col suo essere completamente affidabile e portarmi sempre e comunque dove dovevo essere. Per me era più una compagna, come l'aveva definita Jenny: era la mia vita.
    << Le piaci, sai? Non che avessi avuto dubbi al riguardo!>> informai mia figlia, molto più che felice di questa cosa. Per me era di vitale importanza che il mio Tardis e le mie compagne andassero d'accordo, figurarsi il Tardis e mia figlia! Era come se la macchina avesse riconosciuto in lei il mio DNA e stesse gioendo insieme a me di quel fantastico reincontro.
    Iniziai ad attivare i comandi, correndo attorno alla console, fino a fermarmi poi davanti alla tastiera e al monitor.
    << Ovunque?>> ripetei, pensieroso, fissando il monitor. Dove avrei potuto portarla per il nostro primo viaggio insieme? Strano ma vero, ero così indeciso! C'erano così tante meraviglie da mostrarle, così tante epoche da farle vivere... Quale avrebbe preferito?
    << Ho un'idea!>> dissi improvvisamente, guardandola con entusiasmo.
    << Tu decidi il luogo - e il tempo, ovviamente - e io ti faccio guidare. Ci stai?>> Dovevo ammettere che quell'idea, oltre che per rendere felice Jenny, l'avevo proposta per un altro motivo: ero troppo curioso di vedere se era in grado di pilotarla. Ovviamente avevo già la mano sul bottone, pronto ad impostare le funzioni di base. Non era mancata fiducia, semplicemente quasi autodifesa nei confronti del Tardis: non volevo che nessuno gli facesse "del male", ecco.
     
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  6. Jenny;
     
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    g0kp


    Davvero??
    Sorride eccitata a quella notizia, puntando lo sguardo sulla colonna centrale del Tardis e seguendola poi verso l'alto, ammirandola in un sorriso entusiasta e felice.
    Anche tu mi piaci!
    Le svela con ingenua tenerezza, poggiando una mano delicata sulla colonna.
    Ovunque!
    Conferma poi al padre, impaziente ed entusiasta: chissà dove l'avrebbe portata!
    Mentre lo attende, si poggia appena alla consolle, osservando catturata i milioni di tasti, tutti diversi e stranissimi.
    Eppure, per quanto diversi da quelli a cui era abituata, le sembrava di averne sempre visti di simili!
    Posso guidarla? Davvero??
    Esclama incredula ed emozionatissima a quella prospettiva: non avrebbe mai pensato che l'avrebbe lasciata guidare il suo primo Tardis!!
    Certo che ci sto!!
    Gli assicura poi, entusiasta, senza attendere un attimo di più.


    Edited by miry« - 8/11/2013, 14:36
     
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  7. miry«
     
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    Lei era felicissima della mia proposta, e io ero ancora più felice che lei avesse accettato. Attivai i comandi di base, sorridente. E ora? Lasciar fare a lei o indicarle i comandi giusti? Gran bella domanda...
    << Allora, prego, tutta tua!>> le dissi, indicandole il pannello dei comandi e facendo un passo indietro.
    Mi suonava strano non essere io ad attivarli tutti, come sempre, ma allo stesso tempo non potevo che essere felice per questa cosa: nuovamente, dopo così tanto tempo che nemmeno io ricordavo come fosse stato, stavo "insegnando" a pilotare il Tardis ad un mio familiare, al mio unico familiare rimasto in vita, l'Ultimo Signore del Tempo insieme a me. Questo, allo stesso tempo, mi provocò una tristezza e una gioia infinita. Più guardavo Jenny, più mi sentivo fiero di lei, mi sentivo bene e sentivo gli istinti paterni sepolti da tempo tornare a galla ma, allo stesso tempo, mi ricordavo di Gallifrey e ciò che avevo fatto. Come le avrei spiegato, un giorno, tutto quello? Un giorno, quando mi avrebbe chiesto di mostrarle il mio pianeta di origine, come le avrei spiegato il fatto che era impossibile andarci? Avrei mentito anche a lei, tacendo il mio segreto come con tutti, o le avrei detto la verità, rischiando di essere odiato e abbandonato perfino da mia figlia? Ci avrei pensato a momento debito, ora volevo solo concentrarmi su lei e il suo primo viaggio nel Tardis. Capii che forse era meglio aiutarla, così le indicai l'acceleratore atomico.
    << Gira quello, piano, per metterlo in funzione.>> iniziai, guardandola fare, per poi indicarle il computer.
    << Sai inserire le coordinate spaziali, giusto? Per quelle temporali ti aiuto io.>>


    Edited by miry« - 13/11/2013, 14:52
     
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  8. Jenny;
     
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    g0kp


    Gli occhi vispi di Jenny, così ricchi di doamnde e così assetati ed avidi di risposte, si posano dapperttutto e da nessuna parte.
    Per lei, quell'insieme di tasti, pulsanti e leve, conosciuti e sconosciuti al contempo, erano come un enorme paese dei balocchi nel quale perdersi dolcemente.
    Aveva già pilotato una nave, naturalmente, ma un Tardis era certamente diverso da un qualunque altro tipo di nave.
    Quella era una astronave viva, con un'anima, ed un cuore e dei sentimenti... Poteva sentirli così chiaramente, in entrambi i suoi cuori, era incredibile!
    Eppure, per quanto rara, fuori dal comune, unica... Sentiva di sentirsi immensamente a casa, tra quelle quattro pareti ben più grandi di quanto all'occhio esterno potessero apparire.
    Era come se ci fosse nata e cresciuta, lì. E non all'interno di un Tardis qualunque, ma di QUEL Tardis.
    Sapeva di casa. Non l'aveva mai visto prima, eppure se avrebbe dovuto dare una definizione di ciò che per lei voleva dire casa, pur non avendone mai avuta una, avrebbe risposto il Tardis.
    Tanto che...
    Sì, è naturale!
    Risponde al consiglio del padre, quasi precedendolo nell'azionare l'acceleratore.
    Poi inizia a girare attorno alla consolle, preme pulsanti, usa martelli e gira valvole, come se non avesse fatto altro per l'intero suo unico anno di vita.
    Poi si porta lo schermo innanzi, mordendosi un labbro emozionata all'idea di scegliere le coordinate per il suo primo viaggio accanto al suo papà e all'interno del suo Tardis!
    Okay!
    Sorride entusiasta, inserendo delle coordinate quasi casuali: non aveva idea di dove l'avrebbero portata o in quale pianeta sarebbero finiti. Sapeva solo che sarebbe stato sensazionale!

     
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  9. miry«
     
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    Rimasi di stucco quando quasi mi precedette nell'azionare il primo comando del Tardis. Non dovetti aggiungere altro e, anche se avessi voluto, mi risultava impossibile. Ero rimasto totalmente senza parole nel vederlo muoversi per il Tardis come solo io sapevo fare, pilotarlo come se lo facesse da tutta la sua vita, attivarlo come se non avesse fatto altro da quando era nata.
    Quella ragazza non era un portento, era molto di più! Non sapevo come descrivere la gioia e l'orgoglio che aumentavano sempre più in me, mentre la osservavo rapito muoversi agilmente e senza alcun problema intorno alla console del mio Tardis. Mi venne quasi da ridere quando realizzai, che in quel momento, io sembravo un semplice compagno affascinato da tutto quello e lei sembrava me. Quindi era questo quello che avevano provato tutte nel vedermi all'opera? Oh, ora capivo il loro stupore: era tutto sensazionale! E vederlo per la prima volta dall'esterno fu meraviglioso e mi fece sentire ancora più bravo se possibile.
    Mi ripresi solo quando Jenny mi tolse il monitor davanti per impostare tutte le coordinate, ma proprio TUTTE, sia spaziali che temporali, senza aver alcun problema coi codici Gallifreiani. Questi mi lasciò ancora più di stucco. Senza riuscire a trattenermi, le presi il volto tra le mani e le scoccai un bacio in fronte.
    << Tesoro, sei assolutamente BRILLANTE!>> mi complimentai, per poi lasciarle il volto senza che il mio perdesse il sorriso.
    Non guardai dove fossimo diretti, decisi di farmi sorprendere per una volta che potevo. Non che il Tardis non mi avesse mai sorpreso ad essere sincero...
    Adesso che ci pensavo, forse c'era una sola cosa su cui doveva avvertirla.
    << Prima che partiamo >> iniziai, posizionandomi accanto alla leva di partenza << devi sapere solo una cosa: reggiti forte!>>
    Non aggiunsi altro, semplicemente quasi risi tra me e me, criptico. Chissà se anche sapeva anche "come" viaggiava il Tardis.


    Edited by miry« - 16/11/2013, 12:59
     
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  10. Jenny;
     
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    g0kp


    Jenny continua ad azionare, premere ed attivare leve e pulsanti, completamente a suo agio e con il sorriso in volto.
    Non avrebbe saputo dire se tutto quel processo, per lei naturalissimo, stesse durante qualche secondo o delle intere ore.
    Ma le piaceva, era divertente e sapeva stranamente di casa.
    Non c'era altro che le servisse sapere!
    Solo...
    Come sto andando, papà?
    Si accerta, volgendosi verso di lui, sorridente e con un pizzico di aspettativa e di curiosità ed emozione ad attendere la sua risposta.
    Il padre non ha nemmeno il tempo di udirla, però, probabilmente: era già pronto lì, a catturarle il volto per darle la risposta, ancora prima che lei terminasse di fargli la domanda.
    Il suo sorriso vispo e gioioso si amplia, mentre lo ammira sorpresa: a quanto pare se la stava cavando parecchio bene!
    Ecco perché non l'aveva ancora fermata o corretta!
    Al suo avvertimento che segue, poi, il suo volto dolce e pallido, sembra non riuscire a contenere più il suo largo ed entusiasta sorriso.
    Lo guarda, si regge saldamente alla consolle... E tira ridendo, entusiasta, curiosa ed euforica, la leva di partenza.

     
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  11. miry«
     
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    E non appena lei tirò la leva di partenza, la colonna al centro della consolle iniziò a salire e scendere, mentre il Tardis si riempiva del solito rumore per me ormai familiare: quel rumore simile ad un respiro, quel rumore che indicava partenza e atterraggio, quel rumore del quale ormai non potevo fare più a meno.
    Risi quasi come un bambino, quasi come fosse la prima volta che viaggiavo a bordo di quella "cabina", aggrappandomi forte ai sedili per non cadere.
    << Allora? Ti piace?>> le chiesi, dovendo urlare al di sopra dei rumori per farmi sentire, senza smettere di sorridere.
    Non fui nemmeno certo lei riuscisse a sentirmi, visto il rumore che stava facendo il Tardis. Era un po' più forte del solito, ma non me ne preoccupai: a mio parere, stava semplicemente dando "scena" di sè stessa. Oh la mia macchina viva, quanto mi somigliava a volte!
    Dopo qualche minuto, il Tardis atterrò - per fortuna non molto bruscamente - e io, d'abitudine, corsi a tirare subito la leva di materializzazione.
    Ricordandomi poi che era Jenny al comando, mi raddrizzai e allontanai dalla consolle, aggiustandomi i vestiti e lasciandole il posto con un sorriso.
    La guardai, pronto a sentire i suoi commenti sul viaggio e a scoprire, con lei, dove fossimo finiti.
     
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  12. Jenny;
     
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    g0kp


    Gli occhi le si illuminano come non mai, mentre osserva rapita la colonna centrale del Tardis animarsi e muoversi.
    Le sue labbra sottili sono schiuse dallo stupore e dalla meraviglia, mentre, reggendosi forte alla consolle, ammira quella che ai suoi occhi di Signora del Tempo, per quanto giovane ed inesperta sulla cultura della sua stessa razza, era uno spettacolo da togliere il fiato.
    Quel rumore le rimbombava dentro, come una ninna nanna, come se fosse il perfetto accompagnamento per i battiti dei suoi cuori.
    è fantastico!
    Gli urla con tutta la voce che riesce a tirare fuori, per sperare di poter essere sentita, socchiudendo appena gli occhi.
    Ad un tratto, poco dopo, tutto si ferma.
    Jenny viene spinta appena in avanti sulla consolle, per il contraccolpo dell'atterraggio.
    Siamo arrivati??
    Chiede conferma, impaziente come non mai.
    Poi gli lancia uno sguardo furbetto d'intesa, come a lanciargli un'implicita e muta sfida a chi fosse arrivato prima alle porte per affacciarsi verso la loro nuova avventura!
     
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  13. miry«
     
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    Annuii alla sua domanda mentre, velocemente, correvo intorno alla consolle per stabilizzare il Tardis e infine sbloccare le porte.
    << Si, siamo arrivati. Non so dove - non che per me sia una novità non sapere con esattezza dove atterri - ma siamo arrivati.>> le risposi, ridendo appena e poggiando una mano quasi con fare possessivo alla colonna centrale. Era un gesto automatico: non ero assolutamente geloso del Tardis in questo caso, nè preoccupato del fatto che qualcun altro l'avesse guidato. No, semplicemente era una cosa che ormai facevo senza nemmeno rendermene conto, tant'era forte il nostro legame.
    Notai il volto di Jenny dipingersi poi di aria di sfida e percepii subito il messaggio. Lanciai una piccola occhiata con la coda dell'occhio alle porte alle mia sinistra, per poi guardare nuovamente Jenny e ricambiare il sorrisetto, accettando la "gara".
    Subito, mi voltai e corsi il più forte possibile verso le porte, arrivando praticamente insieme a lei. Risi e le accarezzai istintivamente la testa, per poi spostarmi e lasciare a lei l'onore di aprirle.
    Dove eravamo? O meglio, quando? Mi sforzai per non alzare la testa a leggere luogo e data in cima alla colonna del Tardis, o per non aprire la porta al posto suo. Volevo fosse lei a svelare la sorpresa ad entrambi, certo, ma ero troppo curioso!
    Magari era un nuovo pianeta di cui nemmeno io ero a conoscenza, abitato da una razza aliena intelligente e evoluta e affascinante. O ancora un punto del passato o del futuro che non avevo ancora visitato... Si, sentivo dentro di me che era qualcosa di assolutamente elettrizzante e nuovo.
    E, per una volta, speravo di non star per incappare in qualche guaio. Per una sola, piccola volta non chiedevo tanto, no?
    Forse si, visto che una parte di me, ogni volta che le porte della macchina si aprivano su mondi o tempi per me conosciuti e non, masochisticamente sperava in un qualche mistero a cui venire a capo o qualche guaio da risolvere.
     
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  14. Jenny;
     
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    g0kp


    Così è ancora meglio!
    Gli fa notare allegra, maggiormente eccitata ed incuriosita da tutto quel mistero e dal fatto che lo fosse per entrambi.
    Poi, notare lo sguardo del padre che saettava dalle porte a lei ed accettava la sua giocosa sfida non fu difficile da captare.
    Il suo sorrisetto si allarga e si precipita di corsa anche lei alle porte, impaziente come non mai e divertita. Gira attorno alla consolle dalla parte opposta al padre e, nell'arrivare alle porte insieme, quasi si scontrano.
    Ride di gusto e, alla sua carezza, contraccambia con lo stringersi al suo petto, in un tenerissimo abbraccio.
    Grazie!
    Esclama eccitata e grata all'offerta del padre di lasciarla aprire per prima le porte.
    Vi resta ferma innanzi per qualche istante, facendo un profondo respiro: era così emozionata e curiosa!
    Poi gli lancia un'occhiata furbetta, con la coda dell'occhio, dopodiché... Le spalanca, pronta ad affacciarsi in un nuovo mondo e un nuovo pianeta, pronta ad affrontare una nuova avventura! Ma stavolta... Con il suo papà accanto!




    Dovremmo aprire un altro post, right? XD
     
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  15. miry«
     
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    Esatto :) Io direi di aprirlo qui, che ne dici? Apro io o tu? ^^
     
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15 replies since 27/10/2013, 13:36   100 views
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